La DGR 4980 della Regione Lombardia approvata il 7 marzo 2013 introduce, anche
se in via sperimentale, dei controlli relativi alla appropriatezza delle cure
fornite dalle RSA lombarde siano esse abilitate all’esercizio, accreditate,
contrattualizzate.
La scelta di introduzione in via sperimentale
allontana al 2014 la possibilità di azioni prescrittive o sanzionatorie da
parte dell’ente di sorveglianza.
Il concetto di appropriatezza è strettamente
connesso a quello di qualità del servizio erogato. Se una prestazione è
appropriata risponde infatti alle seguenti caratteristiche:
- dal punto di vista assistenziale è adeguato rispetto al bisogno della persona e si configura come l’intervento giusto, erogato al paziente giusto, nel posto giusto (setting) al momento giusto e per la giusta durata (timing);
- dal punto di vista organizzativo esso viene erogato dal giusto mix di risorse in termini di professionisti coinvolti, secondo procedure corrette (competence) che stimolino anche la motivazione e consapevolezza del personale dedicato;
- dal punto di vista qualitativo si esplica attraverso la personalizzazione effettiva e non solo “formale” dell’intervento, contribuendo alla realizzazione del progetto di assistenza che è anche un progetto di “vita”, coinvolgendo (ascolto) l’ospite e/o i suoi famigliari, dando il tempo giusto all’osservazione e alla fase di adattamento (valutazione multidimensionale dei bisogni), definendo degli obiettivi realistici, realizzabili, misurabili che possano concretizzarsi nella definizione ed erogazione di prestazioni appropriate (programma assistenziale), evitando la standardizzazione degli obiettivi assistenziali e favorendo una valutazione degli esiti. L’appropriatezza si riferisce pertanto all’assistenza diretta alla singola persona ed a tutti quei procedimenti o documenti specificamente rivolti ai singoli destinatari dei servizi.
Per dimostrare il rispetto dei parametri
individuati è necessario strutturare il Fasas (Fascicolo Socio Assistenziale e
Sanitario) in modo che risulti facile consuntivare i parametri stessi. Questo
rafforza l’importanza del Fasas come documento che raccoglie tutte le
informazioni relative ad un ospite.
In particolare il Fasas dovrà contenere oltre
al Piano Individuale (PAI per l’anziano) il diario degli eventi e il diario
degli interventi. Sarà infatti principalmente attraverso questa documentazione
che sarà possibile verificare il rispetto dei parametri riportati nell’allegato
B della citata DGR.
L’allegato B riporta un gran numero di
parametri (in totale 29), e una buona parte è applicabile alle RSA per anziani
(scarica l’allegato). Parte dei
parametri sono collegati alla presenza del PAI (Piano di Assistenza
Individuale), alle modalità di compilazione e alle modalità di aggiornamento.
Altri parametri sono relativi alla congruenza
tra quanto pianificato nel PAI e le attività erogate che dovranno essere
regolarmente registrate.
A nostro avviso, molte RSA dovranno prendere
in carico una serie di registrazioni che al momento non necessariamente vengono
tenute o vengono tenute con frequenza differente da quella definita nella DGR.
Ad esempio:
- la rilevazione del peso corporeo va fatta con cadenza almeno mensile e il valore rilevato dovrà essere registrato all’interno del Fasas,
- per tutti gli ospiti andrà compilata la valutazione del dolore, introducendo apposite scale di valutazione validate a livello internazionale,
- la valutazione del rischio caduta deve essere disponibile per tutti gli ospiti e aggiornata,
- la partecipazione alle attività fisioterapiche e a quelle sociali dovrà essere registrata e essere coerente con gli obiettivi dati.
Sono molti i parametri individuati che
andranno utilizzati come indicatori di qualità delle prestazioni erogate.
L’elenco di indicatori di qualità che abbiamo pubblicato potrà essere esteso al fine di coprire tutti i parametri introdotti
con la DGR 4980. Infatti per essere sicuri che i parametri vengano rispettati è
necessario monitorarli internamente con un processo di autocontrollo.
Per le RSA che già dispongono di un Sistema di
Gestione per la Qualità (certificato o meno UNI EN ISO 9001), si tratta di
adeguare i processi agli standard definiti, definire modalità e periodicità di
controllo, valutare le migliori e più efficienti soluzioni di registrazione
delle attività svolte. Queste strutture infatti si trovano avvantaggiate e non
è un caso che la certificazione ISO 9001 continui a diffondersi nelle RSA
lombarde come un nostro recente studio ha evidenziato.
Per le RSA prive di un Sistema di Gestione per
la Qualità è l’occasione buona per formalizzare le attività che devono essere
svolte specificando: responsabilità, modalità e periodicità.
Solo infatti formalizzando le modalità di
svolgimento dei processi e la registrazione delle attività svolte, sia nella
fase di predisposizione delle attività di pianificazione degli interventi (PAI)
che in quella di erogazione del servizio, sarà possibile essere sicuri di
rispondere in modo esaustivo alle attività di controllo di un ente esterno per
verificare l’appropriatezza delle prestazioni erogate e quindi la qualità del
servizio erogato.
Per qualsiasi approfondimento potete contattarci con un commento al post o inviando una mail a info@innconsulting.it.
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